Tra gli iconici personaggi che Glee ha portato sul piccolo schermo uno dei più importanti è sicuramente Sue Sylvester. Acerrima nemica del Glee Club, ma, raramente, anche sostenitrice del gruppo canoro. Donna fredda, apatica e senza cuore, ma, a volte, persona fragile e amica disponibile. Jane Lynch è riuscita a incarnare perfettamente ogni sfumatura e sfaccettatura di questo personaggio con un’interpretazione che le è valsa anche un Golden Globe.
Il suo carisma, la sua lotta esasperante per distruggere il Glee Club, la sua rivalità con Will Schuester, le sue frecciatine sempre frizzanti e taglienti e le sue tute da ginnastica hanno portato una grande parte del pubblico a innamorarsi di lei.
Il complesso e articolato percorso di Sue raggiunge il suo apice a metà della quinta stagione quando, dopo essere diventata preside, riesce anche a far chiudere le porte al Glee Club mandando Will a lavorare in un’altra scuola. Sue instaura una sorta di regime del terrore al McKinley, un regime destinato a cadere presto, anzi, prestissimo. Con la sesta stagione infatti vediamo la riapertura del Glee Club al McKinley ad opera di Rachel e Kurt e, successivamente, il ritorno di Will.
Da questo momento inizia la caduta di Sue Sylvester. Licenziata dal McKinley, umiliata in TV, tradita dalla sua migliore amica ed ex-beckretaria Becky Jackson, Sue tocca davvero il fondo. Sconfitta dalle arti, le stesse che ha sempre voluto eliminare e da quel Glee Club che per tanto tempo ha combattuto tenacemente. Ed è proprio in questo momento che deve arrendersi di fronte all’arte; è questo il momento della resa.
Puntata 6×13. Conclusione di quello splendido viaggio che è Glee. Sue si è riguadagnata l’amicizia e la fiducia di Becky e prima di lasciare il McKinley una volta per tutte deve salutare un’ultima persona: quella con cui ha sempre combattuto e che, alla fine, l’ha sconfitta.
I don’t wanna talk,
about things we’ve gone through.
Nothing more to say,
no more ace to play.
Sue ha perso e lo ha capito. Ci ha provato, ha giocato tutte le sue carte, ma adesso non ha più “assi” nella manica. L’invincibile Sylvester è stata sconfitta, si è dovuta arrendere di fronte alla potenza dell’arte e della musica.
The winner takes it all,
the loser has to fall.
Il vincitore si prende tutto. Infatti Will è diventato preside del McKinley, scuola ormai completamente dedicata alle arti. Chi perde deve cadere. Infatti Sue è stata licenziata e costretta ad abbandonare il McKinley.
Il capolavoro degli ABBA riassume benissimo il complesso rapporto tra Will e Sue, fatto di odio, ma anche di rispetto e stima reciproca. In ogni duello, però, il vincitore è sempre uno solo e in questo caso a trionfare è proprio Will. Dopo un lungo e tortuoso viaggio, costellato da continue battaglie, Sue dichiara la sua resa.
Tuttavia anche Sue ha il suo lieto fine. Proiettati nel 2020 con un flash-forward vediamo come la Sylvester è divenuta vice-presidente e Becky la sua fidata guardia del corpo. Sue è inarrestabile, riesce sempre a ottenere cosa vuole e a trionfare di fronte a chiunque, si è dovuta piegare e arrendere solo di fronte all’arte.